IL MACCHIONE TORNA IN VITAA cura di Antonella Catenazzo
Lo scorso 27 giugno si è svolta l’inaugurazione del Casone presso il bosco Macchione, uno dei tanti piccoli gioielli dimenticati del territorio che attendono solo di essere riscoperti e portati a nuovo splendore.Il Casone di cui sopra era un antico rifugio di guardaboschi e giaceva come un rudere dimenticato tra le rovine del bosco secolare, ormai invaso da rovi e sterpaglia.Grazie all’iniziativa della cooperativa Pegaso, affidataria del progetto, il bosco e l’edificio sono tornati a nuova vita.Quella del 27 è stata la celebrazione di questa rinascita.La giornata si è aperta con una piccola conferenza stampa, parte di carattere essenzialmente informale e introduttivo, come specificato dalla stessa presidentessa della cooperazione Pegaso, Michela Palumbo.Oltre a lei sono intervenuti Maria Lucia Antonaccio, relatrice del progetto, nonché socia della Pegaso, il presidente CON.F.A.T. Mario de Angelis e il neo vicesindaco dott. Mariano Laudisi.Interessante la relazione esposta dalla sig.ra Antonaccio che ha messo in luce l’importanza di salvare questo piccolo polmone verde di 105 ettari, un bosco composto prevalentemente da alberi di cerro, formatosi senza l’intervento dell’uomo e ricco di una fauna e di una flora assai variegata: cinghiali, volpe, donnole, picchi, arbusti di pungitopo e biancospino.Numerose le iniziative che la Pegaso intende mettere in atto per far tornare alla vita il bosco fino a poco tempo fa abbandonato: l’inserimento del maiale nero, la costruzione di un vascone antincendio e la costituzione di un centro di addestramento per cani da caccia.Ma l’iniziativa più importante si inserisce nell’ambito del progetto “A spasso tra natura e storia”.Un progetto utile sul serio perché prevede il coinvolgimento dei ragazzi e parte infatti dalle scuole.Per legare i giovani cittadini alle sorti del bosco sono già state effettuate le prime escursioni con le scuole medie di Deliceto e i ragazzi hanno appreso i primi rudimenti per riconoscere i vari tipi di piante, le basi per distinguere i funghi velenosi da quelli commestibili e per riconoscere le tracce della presenza o del passaggio delle tante varietà di fauna locale.L’intervento del dott. Laudisi è stato volto soprattutto a mettere in luce i vantaggi che una buona sinergia tra la Comunità montana dei Monti Dauni e le aziende del territorio può portare.È stato infatti grazie ai fondi elargiti dalla Comunità Montana nell’ambito della misura 1 6 che questo progetto ha potuto prendere vita; progetto che è stato seguito e portato a tremine con grande attenzione dal progettista dott. Antonio Palumbo, dall’architetto Ester Tommasulo e dal geometra Michele Baldassarro.Anche il presidente della CON.F.A.T Mario de Angelis ha voluto congratularsi con la Pegaso per la buona riuscita del lavoro e con il Comune di Deliceto per lo splendido patrimonio paesaggistico.La parte ufficiale della giornata si è conclusa così, con la benedizione del Casone da perte di padre Ananias, della Comunità Mariana “Oasi della Pace”.
Infine il profumo della carne arrosto, gentilmente offerta dalla cooperativa Pegaso, ha riempito l’aria e tutti hanno preso posto nella confortevole area pic-nic per gustare i prodotti genuini di un territorio che tanto ha da offrire a chi è disposto a scoprirlo.
A breve il servizio Video della cerimonia.