Quando la conoscenza è dolce come il miele
A cura di A.C.
Si è svolta venerdì, 3 maggio 2013, alle 18.00 presso la Sala Europa, la presentazione del libro “Le api e la Penna” di Angelomichele De Spirito. All’evento, organizzato dall’Associazione Turistica Pro-Loco di Deliceto, sono intervenuti, oltre al presidente dell’Associazione Benvenuto Baldassarro, il sindaco Antonio Montanino, l’Ass. Prov.le Savino Santarella, Michele Campanaro, in qualità di moderatore, e l’avvocato Mattia Iossa, principale relatore.
Dopo i saluti del sindaco, Michele Campanaro è intervenuto introducendo brevemente la figura di Padre Antonio Maria Tannoja, la cui vita e le cui opere sono al centro del libro di De Spirito.
“Le api e la penna” infatti, come si potrebbe evincere dal titolo, pone l’attenzione sulla figura di Padre Tannoja in quanto apicoltore e in quanto scrittore, in particolare biografo di Sant’Alfonso Maria De’ Liguori e storico di Deliceto e del Convento di Santa Maria della Consolazione.
Il quale convento, come molto interessantemente illustrato dall’avv. Iossa, anch’egli appassionato storico locale, è un baule, uno scrigno sempre pieno di tesori e di storie. Piccole storie divertenti, come quella di Padre Ramamonti che volle assistere da vivo al proprio funerale. Grandi storie importanti, come quella degli Agostiniani e dei Redentoristi, i due maggiori ordini religiosi che hanno fatto la storia del Convento, regalando a Deliceto due grandi santi: Sant’Alfonso, appunto, e San Gerardo.
E come poteva la figura del Tannoja, si chiede l’avv. Iossa, emergere all’ombra di due giganti simili? Eppure, seppure messo in disparte dalla storia e dai posteri, Padre Tannoja ha inciso molto sul nostro paese. Con il suo lavoro di storico, in quanto applicatore avanguardista di un metodo di ricerca ancora poco usato all’epoca (1700): quello della ricerca sul campo, da fonti dirette e comprovate; tant’è vero che fu autore di una Storia di Deliceto e una Storia del Convento di S.M. della Consolazione che restano tuttora non pubblicate pur essendo fonti preziose di notizie sulla vita di quel tempo.
La salute precaria e la conseguente impossibilità a spostarsi in viaggi troppo lunghi, permisero a Padre Tannoja di cimentarsi anche in un’altra attività, quella di apicoltore. A lui si deve infatti un trattato sull’apicoltura in tre volumi che gli valse il plauso e l’ingresso nella Accademia dei Georgofili, la massima autorità dell’epoca in quel campo. Grazie alla sua opera, il convento diventa produttore ed esportatore di miele e cera (materie prime molto preziose per l’epoca) e l’apicoltura viene introdotta anche tra i contadini, i quali si erano dimostrati inizialmente scettici verso l’impresa di iniziare un’attività come l’allevamento delle api in un clima rigido come quello di Deliceto e che furono, ovviamente, costretti a ricredersi.
Tanto che, fino a pochi decenni fa, le campagne di Deliceto ospitavano ancora numerose arnie, figlie ancora dell’iniziativa avanguardistica di Padre Tannoja. E tutt’oggi, grazie ad alcune ricette estratte dal suo trattato, si possono gustare delicatezze al miele come quelle offerte dalla pasticceria RealGusto al termine della presentazione.
Una figura di tale calibro merita dunque di essere certamente ricordata e riscoperta, grazie al lavoro di De Spirito e, perché no?, anche grazie al lavoro della Pro-Loco, che da 44 anni si impegna a dare sempre nuova luce ai tesori locali, con iniziative come questa presentazione, o come con l’iniziativa prevista per quest’estate con l’Open Day, quando, dal primo sabato di luglio all’ultimo sabato di settembre, Deliceto offrirà a coloro che vorranno visitarlo, le meraviglie di due percorsi turistici appositamente preparati.
Un plauso dunque alle nostre glorie, certo, come la figura e le opere di Padre Tannoja, ma anche a chi si impegna ogni giorno perché non vengano dimenticate.