DELICETO: VERSO UNO SVILUPPO SOSTENIBILE…

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RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO
Gent/mi Signori della Proloco di Deliceto, ed un grazie particolare al Sig. Carella.
Abbiamo visitato,io mio figlio e famiglia, il Castello di Deliceto assieme al gruppoo che veniva da Bari e ne siamo restati entusiasti; mia nuora, che è americana, è restata sbalordita ed estasiata, in america non hanno castelli, paesini medievali e tante altre bellezze.
Un complimento va alla ragazza che faceva da guida, brava, abbastanza preparata e molto cortese.
Mi permetto di aggiungere i miei sogni che faccio su Deliceto.
Complimenti, Buon Lavora a tutti i componenti della Proloco.

 

DELICETO

DELICETO: VERSO UNO SVILUPPO SOSTENIBILE ED ECO COMPATIBILE

SUGGERIMENTI

 

Senza le strade non ci può essere turismo. Una cittadella deve avere un proprio cammino di sviluppo. Ci vogliono investimenti nelle infrastrutture per l’accessibilità.

 

Uno sviluppo sostenibile deve comportare un miglioramento per i cittadini del luogo, altrimenti non ci può essere sviluppo. Dare vita e vitalità alla cittadella, ampliare lo spazio pubblico, riqualificare luoghi strategici.

 

Alcune idee:

 

1)      ci vorrebbe una Rotonda alla curva di San Gerardo (intendo la strada per Accadia) e sistemarla una volta per sempre. Quella eterna frana dopo la curva di San Gerardo metterla a norma una volta per sempre, (Ho 77 anni e quella frana me la ricordo da sempre). Il punto è molto pericoloso sia per il traffico automobilistico sia per le persone. La U.E. dà degli incentivi? Forse basterebbe un vespaio, un tubo, qualcosa che fa passare l’acqua da una parte all’altra.

 

2)      Mettere a norma per la circolazione di camion, auto, pulman ecc., la strada della contrada Chiancone, che si collega con la bretella Tremoleto – Candela.

 

Per quanto riguarda la lotta all’inquinamento:

3)      Una volta messa a norma la strada del Chiancone una buona parte del traffico potrebbe essere deviato per tale strada, soprattutto quello pesante, evitando l’attraversamento di Delicato. Anche coloro che da Accadia vanno verso Foggia, e viceversa, non sono interessati ad attraversare Delicato, per cui potrebbero prendere la strada del Chiancone. Meno traffico in Deliceto, meno inquinamento. Mi sembra che sia già successo che, nei pressi della contrada Ciardi,  per neve o per la caduta di qualche masso, Deliceto sia rimasto isolato; la suddetta bretella potrebbe dare una certa soluzione al problema.

 

Come incentivare il turismo

 

Il traffico turistico, auto e pulman e quant’altro, potrebbe essere deviato per la strada del Chiancone al campo Scarano e li si potrebbe pensare di creare un parcheggio e un ristoro per i turisti quindi partire per un bel Tour turistico che porti a visitare non solo il castello Normanno Svevo ma, tutta la parte antica, porta Scarano ecc. accompagnati da guide turistiche ben preparate (perché non creare nuove figure professionali sul territorio con tali competenze?); una bella gita alla Consolazione,  sempre con guida turistica che spieghi tutta la storia del convento. Le persone vogliono essere informate. Tentare un allacciamento al turismo di massa.

 

 

Si potrebbe pensare forse anche un turismo oltre l’estate? Un vasto campo da Golf? (dalla contrada Serra grande – San Marco – fino alla Tagliata). Un altro spazio pubblico per incontrarsi, ricrearsi, trattare relazioni informali e vivere la società e l’atmosfera cittadina; lo spazio pubblico si può definire come il tessuto connettivo della vita quotidiana. Solo il Piazzale Belvedere è monotono.

 

Un po’ di fantasia? Se si sviluppasse un certo commercio al Campo Scarano un bella passerella pedonale dal Piazzale Belvedere al Campo Scarano. Attività ludico-sportive; non vedo ragazzi girare in bicicletta, fare una pista ciclabile? Ciclo- cross in collina? Piste di pattinaggio? Campi da tennis? Cenare all’aperto? L’attività fisica forse diminuirebbe un po’ di obesità soprattutto nei più giovani.

 

Si può creare qualcosa che possa stupire la gente e fare affluire i turisti? Coinvolgere il pubblico, fare intervenire i privati per la realizzazione di alcune opere, fare in modo che il pubblico lo richieda, la domanda politica deve svilupparsi dal basso; partecipazione sociale all’obiettivo dello sviluppo sostenibile.

 

Credo che  nel sub Appennino Dauno ci siano già tante iniziative, collegarsi con loro in tutto ciò che è possibile. In conclusione: inventarsi dei posti di lavoro, creare un circolo virtuoso e non essere costretti ad emigrare; l’Unione Europea dà degli incentivi a buoni progetti: perché non tentare?

 

Migliorare la qualità dei servizi di supporto come intrattenimenti, l’apprezzamento enogastronomico e la ricettività alberghiera, l’igiene pubblica per eccellenza.

 

Il nostro Castello Normanno – Svevo che, a quanto mi è stato detto, è stato rimesso in ordine (in parte); se non viene visto dalla gente, dai turisti è una cultura storica sprecata.

 

Fare dei sentieri (fatti bene) su per i colli per il turista TREKKING, per il PODISTA, per le MOUTAINBIKE, escursioni a cavallo, preparare delle guide turistiche, qualche piccolo agriturismo su per i colli con cibi locali biologici. Tenendo sempre presente il punto di vista salutare soprattutto per i giovani. Il paesaggio è un bene culturale.

 

Forse ci sono in Deliceto tante risorse endogene da valorizzare; sempre col consenso della comunità, senza tale consenso non si va da nessuna parte; lo sviluppo è un impegno collettivo, ci vuole la percezione sociale della necessità del programma e del piano.

 

Ci sono dei geografi che si occupano dello sviluppo del Sub – Appennino Dauno? Deliceto fa parte di qualche parco letterario? I parchi letterari sono un pretesto per lo sviluppo locale, attualmente i Parchi Letterari sono finanziati dalla U.E., Insomma favorire lo sviluppo locale stimolando l’imprenditoria esistente e promovendo la creazione di nuove imprese nei settori del turismo culturale, mettere a sistema le risorse locali.

 

I beni culturali sono una risorsa economica, crea un indotto rilevante sul mercato, rappresenta un segmento fondamentale.

 

Il turismo culturale, cioè quella forma di turismo basato sulla cultura e l’ambiente culturale inclusi i paesaggi, i valori e gli stili di vita, il patrimonio storico artistico, le tradizioni e gli svaghi, visita ai luoghi storici, e confondersi con la popolazione locale mediante lo “STRUSCIO”.

 

Un’idea?  Aprire una scuola che insegni ai turisti l’arte di fare le orecchiette e i fusilli? Può sembrare sciocca ma, bisogna sempre tentare.

 

Rischi: incapacità di adattarsi al cambiamento strutturale, incapacità di gestire le conseguenze sociali del cambiamento.

 

Deliceto può avere uno scatto di orgoglio? Può dare una spallata allo STATUS QUO? Insomma uno scatto di reni dei DELICETANI. Smentire  l’epitaffio appioppato al meridione AUTOREFERENTE, e dimostriamo che il meridione fa, ha delle idee, reagisce e perché no: sognare un punto di eccellenza, Delicetani più attivi. Kennedy disse: Non chiederti cosa può fare il tuo paese per te, ma cosa puoi fare tu per il tuo paese.

 

………………………un sogno di Raffaele Costanigro che ha dovuto emigrare.

 

P.S. Ho visitato una mostra di farfalle nel Colorado (U.S.A.), un ambiente adattato per le farfalle per un giro turistico con tantissime farfalle; in una campana di vetro c’erano tanti strisce di legno sui quali erano attaccate le CRISALIDI che si schiudevano e diventavano farfalle: un’immensa gioia per i bambini. Ho chiesto al personale da dove venivano le crisalidi e mi hanno risposto da tutto il mondo, (me lo ha dovuto spiegare in francese perché io l’inglese ne so molto poco).

 

In questa struttura ci lavoravano una ventina di persone fra bar, intrattenimenti per i bimbi, guide ecc.. La parte più grande della struttura era l’infrastruttura, grandi parcheggi, giardini ecc.

 

I clienti erano: tante famiglie con bimbi, molte scolaresche che arrivavano con pullman ecc., il tutto consisteva nell’infrastruttura. Un posto ideale per una struttura simile potrebbe essere nei pressi della Consolazione.

Dov’è la creatività dei delicetani?

Sono stato a Deliceto per le festività di San Benvenuto 2011 e fra le tante chiacchiere che si fanno passeggiando sul Piazzale Belvedere ho sentito che si farà una pista ciclabile su per i colli.

 

Io ne ero entusiasta, è una buona opportunità per formare un Club ciclistico da confrontarsi con i paesi dell’interland, un negozio di vendita di biciclette e… forse sponsorizzare un gruppo ciclistico: da cosa nasce cosa.

 

Invece no, la gente era piuttosto indolente verso la costruzione della pista ciclabile, una certa apatia, nessun entusiasmo. A proposito, che percentuale del suo bilancio il Comune di Deliceto stanzia per lo sport? I “colonnelli politici” che fanno? Perché non fanno in modo che la cittadinanza chieda delle attività sportive? Carpe – Diem.

 

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