RESTAURO DELL’ORGANO DI S. ANTONIO PORTATO A TERMINE

597

L’organo di S. Antonio

Restauro portato a termine!

A distanza di poco più di un anno dalla presentazione del progetto alla comunità delicetana e al mondo culturale, il restauro dell’organo storico Domenico Antonio Rossi 1775, conservato nella Chiesa di S. Antonio, è stato finalmente portato a termine.

Gli ultimi interventi di accordatura avranno luogo nella prima decade del mese di maggio p.v. e saranno ancora una volta curati dall’organaro Antonino Puglia di Chiavenna (Sondrio), che ormai costituisce una presenza frequente e affezionata per Deliceto. Torna, così, a far risuonare la sua voce uno strumento risalente a quasi due secoli e mezzo fa, costruito da quello che era ritenuto uno dei migliori esponenti della tradizione organaria napoletana, destinatario di committenze importanti, tra cui quelle della stessa casa reale.

Già dalle prime prove l’antico organo ha rivelato il suo straordinario temperamento, temperamento recuperato dal restauratore con un intelligente e scrupoloso lavoro filologico, corroborato da riscontri su strumenti coevi ed analoghi, tra cui uno dello stesso costruttore Rossi, anteriore di solo qualche anno a quello delicetano, conservato nella Chiesa Confraternita dell’Immacolata a Fontanarosa (AV).

Sarà un’intensa emozione per tutti coloro che amano l’arte riascoltare questo organo, dopo un silenzio durato un tempo insopportabile, nel corso del concerto inaugurale, previsto per l’11 – 12 giugno p.v., in concomitanza con la ricorrenza delle festività in onore di S. Antonio. Ancora più emozionante sarà ascoltarlo, poi, nello svolgimento della funzione originaria per cui fu commissionato, a sostegno del culto e della preghiera, un servizio che ci si augura duri il più a lungo possibile, ancora per qualche secolo.

Raffaele Ieffa

Al fine di raccogliere un’ultima parte della somma occorrente per il restauro e per la valorizzazione dello strumento restaurato, si invitano coloro che ancora non hanno contribuito a fare la propria offerta (per questo scopo basta contattare qualche membro del Comitato o della Confraternita

Lascia una risposta