VEDONO LA PATTUGLIA DEI CARABINIERI E TENTANO DI FUGGIRE

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I Carabinieri della Stazione di Zapponeta, unitamente ai militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori di “Sardegna”, nell’ambito dei servizi predisposti per il contrasto al fenomeno del “caporalato” hanno tratto in arresto, in flagranza di reato per concorso in detenzione al fine di spaccio di sostanza stupefacente, il 21enne del Gambia SOWE Musa ed il 31enne suo connazionale SANNEH Baba, entrambi in Italia con permesso di soggiorno per motivi umanitari e di fatto domiciliati in Borgo Mezzanone presso l’ex pista situata alle spalle del locale Centro Accoglienza Richiedenti Asilo.

Le pattuglie dei Cacciatori di Sardegna e della Stazione di Zapponeta, nel perlustrare il territorio di competenza, hanno incrociato una Opel Corsa con targa bulgara con a bordo due individui che, alla vista dei militari, hanno effettuato una repentina manovra di retromarcia per poi fuggire su una strada sterrata. I Carabinieri hanno però fatto in tempo a notare che dal finestrino lato passeggero i due avevano lanciato due buste di plastica prima di abbandonare il veicolo e proseguire la fuga a piedi per i campi. Dopo aver rincorso e bloccato i fuggiaschi, i militari hanno quindi proceduto al recupero delle buste di cellophane, che contenevano complessivamente 550 grammi di marijuana.

A seguito della perquisizione personale dei due, i Carabinieri hanno poi trovato addosso al SOWE Musa un portafogli contenente 400 euro e, al SANNEH Baba un’agenda tra le cui pagine ve ne erano altri 880, più ancora 120 in una tasca. All’interno dell’auto, infine, ancora 100 euro.

Tutto il denaro è stato posto sotto sequestro, quale verosimile provento dell’attività delittuosa posta in essere dai due. Il veicolo, risultato privo di qualsiasi documento, è stato anche questo sequestrato. La sostanza stupefacente è stata portata al Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale Carabinieri di Foggia per le opportune analisi.

Al termine delle formalità, i due sono stati quindi dichiarati in arresto e tradotti presso il carcere di Foggia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

 

Sempre più tristemente dilagante il fenomeno dello spaccio di stupefacenti tra giovanissimi: dopo che nelle ultime settimane sono finiti in manette diversi giovanissimi, di soli 18 o 19 anni (da ultimo Petruzzelli Domenico, che per fuggire ha rischiato la vita fuggendo ad oltre 150 km/h per le vie del centro cittadino di Cerignola a bordo di uno scooter T-Max), questa volta i militari della Compagnia di Cerignola, durante un servizio in abiti borghesi, hanno “pizzicato” due minorenni, di soli 16 e 17 anni, che vendevano dell’hashish ad un quindicenne nella zona della movida cerignolana.

Era la tarda serata di martedì scorso, quando i militari del Nucleo Operativo, transitando lungo il corso principale di Cerignola, erano stati sorpassati da due giovanissimi a bordo di uno scooter, che si immetteva nella zona pedonale del teatro “Mercadante”. Attirati dal fatto che i due erano parzialmente travisati e che la targa del mezzo era stata resa illeggibile, i Carabinieri, con le opportune cautele per non essere visti, si erano avvicinati, assistendo ad una cessione di hashish, per un corrispettivo di 5 euro. Immediatamente sia i due pusher che l’assuntore erano stati bloccati, non prima di un tentativo di fuga, uno dei tre a bordo del motorino, con il quale aveva investito uno dei militari, perdendo poi il controllo del mezzo e cadendo a terra.

Gli accertamenti effettuati nell’immediatezza dei fatti dai Carabinieri avevano permesso di stabilire che lo spaccio non era episodico, ma che i due erano dediti proprio ad una fiorente attività di compravendita di hashish, con una nutrita giro clientela.

Al termine delle formalità i due erano stati sottoposti alla misura della permanenza in casa. A seguito dell’udienza di convalida tenutasi venerdi presso il Tribunale dei Minorenni di Bari, il Giudice, concordando con le indagini dei Carabinieri e con la conseguente richiesta di misura cautelare del Pubblico Ministero della Procura dei Minorenni, ha confermato la sottoposizione dei due pusher alla misura custodiale della permanenza presso le rispettive abitazioni.

L’assuntore, invece, era stato deferito in stato di libertà per il reato di favoreggiamento personale poiché, nonostante i Carabinieri avessero assistito all’intera scena, aveva negato di aver acquistato dell’hashish, adducendo giustificazioni inverosimili.

 

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