ARMATO DI UN ASCIA MINACCIA LA MOGLIE.

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I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile del NORM della Compagnia di San Severo, unitamente al personale dell’11° Reggimento Puglia presente nella città dauna per rinforzare ed implementare i servizi di controllo e presidio del territorio nell’alto tavoliere, hanno tratto in arresto per il reato di maltrattamenti in famiglia CIAVARELLA Daniele, cl. ’90.

I militari sono intervenuti nell’abitazione del CIAVARELLA a seguito della richiesta di soccorso, pervenuta alla locale Centrale Operativa dell’Arma, da parte di una donna che, in stato di forte agitazione, aveva riferito che il marito la stava minacciando.

I Carabinieri, arrivati rapidamente all’abitazione dei coniugi, hanno sorpreso il CIAVARELLA che, brandendo un ascia, stava ingiuriando e minacciando di morte la moglie, il tutto di fronte ai loro figli minori. L’uomo è subito stato immobilizzato dai militari, che lo hanno poi portato in caserma. I successivi accertamenti svolti, anche attraverso la raccolta di alcune testimonianze, hanno consentito di acclarare che quello messo in atto dall’uomo non era il primo episodio del genere. Al Termine delle attività è infatti emerso che da diversi mesi il CIAVARELLA insultava e minacciava ripetutamente la donna, che tuttavia non aveva mai trovato il coraggio di denunciarlo.

Il ventottenne è stato quindi dichiarato in arresto e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, tradotto presso il carcere di Foggia.

 

Amara sorpresa prima dell’alba di oggi per il titolare di un bar della centralissima via Matteotti.

All’apertura del locale, infatti, l’esercente ha trovato il proprio locale invaso da calcinacci e polvere, il fondo cassa sparito e due slot machine scassinate e svuotate delle monete.

I ladri hanno agito nella notte, praticando un foro nella parete che separa il bar da un attiguo locale vuoto, approfittando quindi non solo della possibilità di agire senza essere visti dall’esterno, ma, evidentemente, anche della pesantezza del sonno di tutto il vicinato.

Sono ormai numerosi i “colpi” che negli ultimi mesi sono stati messi a segno in città con questo stesso metodo, e la cosa che appare più difficile da comprendere è come nessuno si sia mai accorto, a maggior ragione nel cuore della notte, dell’inevitabile frastuono del rimbombare di colpi di piccone su di un muro.

Nessuna chiamata è infatti mai giunta al numero di emergenza, il 112, per avvisare di rumori “sospetti” che, nel silenzio notturno, avevano disturbato il sonno o qualsivoglia altra attività.

Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Foggia, a questo proposito, intende rassicurare la popolazione sul fatto che l’anonimato del cittadino coscienzioso, che si premuri di dare l’allarme per la probabile commissione di un reato in corso, verrà sempre tutelato, e che mai potrà essergli rimproverato nulla se poi, alla fine, l’allarme dovesse fortunatamente rivelarsi immotivato. Meglio una verifica in più che un furto.

L’Arma si rende inoltre disponibile a raccogliere le preventive segnalazioni di chi, avendo esercizi o attività commerciali attigui a locali abbandonati o comunque vuoti, tema di poter rimanere vittima di furti perpetrati con lo stesso modus operandi, per effettuare controlli più mirati e per dare anche alcuni preziosi consigli per evitare spiacevoli sorprese.

 

E’ di quattro persone finite in manette il bilancio degli ultimi controlli effettuati dai Carabinieri della Compagnia di Cerignola che, nello specifico, hanno arrestato due persone in flagranza di reato ed altre due in esecuzione di specifici provvedimenti del Giudice.

Arrestati per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali e danneggiamento SINISI NICOLA, cl. ’73, e SILVESTRI KATIA, cl ’79. I militari della Stazione di Cerignola, intervenuti presso la loro abitazione su segnalazione di alcuni vicini che si erano allarmati delle urla, hanno interrotto una lite tra i due che, alla vista dei Carabinieri, anziché calmarsi, si sono ulteriormente agitati, assumendo un atteggiamento violento proprio nei confronti dei militari. Solo l’intervento di ulteriori due pattuglie in rinforzo ha poi evitato il peggio. Il SINISI ha infatti aggredito i Carabinieri, scatenando una colluttazione, mentre in seguito la donna, in caserma, ha distrutto un quadro nel tentativo di non essere sottoposto a controllo. I due, in stato di grave agitazione, sono quindi stati dichiarati in arresto. L’uomo è stato rinchiuso nel carcere di Foggia, mentre la donna è stata sottoposta agli arresti domiciliari.

Sempre i Carabinieri della Stazione di Cerignola, poi, hanno anche eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere, in aggravamento dei domiciliari a cui erano già sottoposti, a carico di MUSICCO MICHELE, cl. ’71, e di MONOPOLI PATRIZIO, cl. ’91. I due, segnalati in più circostanze dai militari perché sorpresi a violare le prescrizioni che gli arresti domiciliari gli imponevano, sono quindi stati tradotti presso la Casa Circondariale di Foggia.

 

Nella mattina di ieri i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Manfredonia, coadiuvati dai militari della Tenenza di Vieste, dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria e della Compagnia di Intervento Operativo dell’11° Reggimento Carabinieri Puglia di Bari, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di misura cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Foggia, con la quale è stata disposta la detenzione in carcere di MAIORANO Carmine, 35enne del posto, soprannominato “il Toro”, già noto alle FF.OO. e “vicino” agli ambienti criminali locali, e gli arresti domiciliari per la sua compagna, DELLA MALVA Katia, 26enne, anch’essa viestana già nota alle FF.OO., per la detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, nonché la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria nei confronti della madre dell’uomo, MANICONE Vincenza, 64enne incensurata, e della loro amica RACIOPPA Anna, 27enne incensurata, queste ultime per i reati di favoreggiamento personale e reale.

I fatti contestati risalgono al mese di aprile 2017, quando la coppia si era resa responsabile della detenzione ai fini di spaccio di oltre un chilogrammo di marijuana, che tenevano nascosta in un tombino presso l’abitazione della madre del MAIORANO.

Proprio il MAIORANO, che dal 28 marzo 2017 si trova ristretto nel carcere di Foggia in quanto arrestato, sempre dai Carabinieri, per la rapina a mano armata ai danni della Gioielleria dei Nobili di Monte Sant’Angelo del precedente 18 febbraio, aveva dato alla moglie istruzioni, tra le altre cose, anche in ordine alla gestione dello stupefacente destinato allo spaccio sulla piazza viestana.

Le indagini dei Carabinieri del N.O.R.M. di Manfredonia, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, hanno però permesso di recuperare interamente il considerevole quantitativo di marijuana, nonché di cristallizzare gli elementi di prova a carico della coppia, in merito alla detenzione a fini dispaccio di quello stupefacente, e di evidenziare le azioni di favoreggiamento personale e reale posti in essere, in quello stesso periodo, da RACIOPPA Anna, amica dei due, e da MANICONE Vincenza, madre del MAIORANO.

 

 

 

 

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