SCOPERTA MAXI PIANTAGIONE DI MARIJUANA NASCOSTA TRA LA BOSCAGLIA

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Una piantagione in grande stile, oltre 3.000 piante, irrorate con un complesso sistema automatico di irrigazione, per un totale di circa 1,000 chili di stupefacente. Questo è quanto scoperto dai Carabinieri della Stazione di Serracapriola nelle campagne chieutine.

Avvicinandosi la stagione propizia, i militari ormai da alcuni giorni stavano effettuando specifici servizi di perlustrazione nelle aree rurali, finalizzati proprio al contrasto dell’illecita coltivazione di sostanza stupefacente.

Nel corso di tale attività i Carabinieri, anche con il prezioso ausilio dei colleghi “Cacciatori”, non hanno trascurato di battere palmo a palmo anche tutta la zona compresa tra la marina di Chieuti e Serracapriola, dove già in passato erano state rinvenute alcune piantagioni illecite. Ispezionando la fitta boscaglia di località “Valle del Diavolo”, proprio all’interno della vegetazione, i Carabinieri hanno così rinvenuto più di 3.000 piante di cannabis. Tra gli alberi era infatti stato ricavato un’ampia area, completamente ripulita, sulla quale era stata messa a dimora la coltivazione, con tanto di sistema di irrigazione “goccia a goccia” per ogni pianta.

All’interno dell’area, di difficile individuazione anche dall’alto, i Carabinieri hanno anche rinvenuto una doppietta, sulla quale sono tuttora in corso accertamenti.

L’intera piantagione è quindi stata estirpata, e tutto lo stupefacente debitamente custodito in attesa di essere distrutto.

Proseguono invece le indagini per identificare i responsabili della coltivazione.

 

I Carabinieri della Stazione di Torremaggiore hanno posto fine a mesi di soprusi, minacce e vessazioni subite da una signora di 70 anni, che da circa un anno veniva tartassata dal figlio.

I militari sono intervenuti nell’abitazione dove i due convivono proprio su richiesta della donna che, spaventata e ormai sfinita, aveva richiesto il loro intervento temendo che il figlio potesse farle del male. All’arrivo sul posto, i Carabinieri si sono addirittura ritrovati ad assistere all’ennesima aggressione di Angeloro Alessandro, cl. ’78, nei confronti della madre: l’uomo, infatti, incurante della presenza dei Carabinieri, continuava ad insultare la donna pretendendo da questa del denaro, minacciandola anche di morte. Lo stesso, ad un certo punto, le si è poi anche scagliato contro, venendo però immediatamente bloccato dai Carabinieri, che lo hanno quindi dichiarato subito in arresto. In sede di denuncia la signora ha poi dettagliatamente raccontato i vari episodi che aveva subito ormai da un anno, e che non aveva ancora mai denunciato prima. A questo punto, l’uomo, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato accompagnato presso il carcere di Foggia.

 

I Carabinieri della Compagnia di Lucera hanno tratto in arresto, nella flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, un quarantenne del posto, Antonio PETITO, già gravato da precedenti di polizia.

L’episodio si è verificato lunedi scorso nel cuore della città federiciana, nella centralissima piazza San Francesco. I militari erano sulle tracce dell’uomo già da qualche tempo, in quanto in diverse circostanze lo avevano notato aggirarsi con fare sospetto nelle zone dei giardini pubblici e del castello, e comunque solo pochi giorni addietro era stato denunciato in stato di libertà per lo stesso reato. In quella circostanza, infatti, il PETITO, durante un controllo eseguito proprio mentre si trovava nei pressi della fortezza sveva, era stato trovato in possesso di 30 grammi di hashish, parte dei quali già suddivisi in dosi ed occultati nella biancheria intima.

Lo scorso lunedi i Carabinieri della Stazione di Motta Montecorvino, impegnati a Lucera in un servizio coordinato di controllo del territorio, nel transitare in piazza San Francesco hanno riconosciuto il quarantenne, in quel momento in compagnia di alcuni giovanissimi, decidendo quindi di svolgere un servizio di osservazione, pedinamento e controllo.

I risultati non hanno tardato ad arrivare: il PETITO, fermato per essere identificato, ben presto ha cominciato a mostrarsi insofferente all’accertamento di polizia.

Gli uomini dell’Arma hanno così approfondito l’ispezione e, condotto il quarantenne in un luogo idoneo, lo hanno sottoposto a perquisizione personale, rinvenendo circa 10 grammi di hashish, già suddivisi in dosi, ancora una volta occultati negli slip.

La perquisizione è stata poi estesa alla sua abitazione, dove sono stati recuperati ulteriori 30 grammi della medesima sostanza e il materiale per il confezionamento.

L’uomo è stato dunque accompagnato presso la caserma di via San Domenico per gli adempimenti del caso e, alla luce delle evidenze raccolte, è stato dichiarato in arresto e, su disposizione del Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, è stato associato presso la sua abitazione in regime di detenzione domiciliare.

Nella mattinata di ieri, all’esito di giudizio direttissimo, l’uomo è stato condannato alla pena di sei mesi di reclusione.

 

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