I CARABINIERI SCOPRONO UNA DISCARICA ABUSIVA AD APRICENA.

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I Carabinieri della locale Stazione, nel corso di una specifica attività di controllo nelle aree rurali, hanno scoperto una pericolosissima discarica abusiva allestita nelle campagne di Apricena, in pieno Parco del Gargano.

 

I militari si stavano apprestando ad ispezionare un’azienda zootecnica del posto e, appena fattovi ingresso, si sono ritrovati davanti a numerosi bovini che stavano pascolando nel bel mezzo di un’impressionante distesa di rifiuti. Addentrandosi più in profondità all’interno dei terreni della masseria, parzialmente nascosti dalla vegetazione, i Carabinieri hanno anche sorpreso due uomini che, a bordo di muletto e trattore, erano intenti a scaricare alcune ecoballe. Dopo averli bloccati, i Carabinieri hanno fatto intervenire sul posto anche i colleghi del Comando Gruppo Carabinieri Forestale di Foggia, con i quali hanno poi esteso l’ispezione a tutta l’aerea interessata, verificando la presenza di migliaia di tonnellate di rifiuti solidi urbani che erano già stati sistemati e occultati.

 

Dal sopralluogo è stato inoltre possibile appurare che erano stati già creati vari altri piazzali, che avrebbero potuto ancora contenere nuove impressionanti quantità di immondizia.

 

Dai preliminari accertamenti effettuati sul posto è stato possibile quantificare in circa 20.000 tonnellate i rifiuti già presenti a terra.

 

Come già accennato, i Carabinieri hanno individuato una trentina di bovini che stavano pascolando tra le immondizie e che sono stati immediatamente sequestrati per sottoporli ad accertamenti veterinari.

 

I due uomini presenti sul posto e intenti a “lavorare” i rifiuti sono stati denunciati per i reati di “gestione illecita di rifiuti” e per “distruzione e deturpamento di bellezze naturali”, in quanto l’intera area di stoccaggio ricade all’interno del Parco Nazionale del Gargano.

 

Fortunatamente la scoperta dei Carabinieri, che hanno posto i mezzi presenti e l’intera area sotto sequestro per ulteriori accertamenti relativi anche all’inquinamento del terreno, ha impedito il protrarsi dell’illecito smaltimento, evitando così il peggioramento di una già gravissima situazione di inquinamento ambientale nel cuore del polmone verde della Capitanata.

 

Nella serata di ieri, a Vieste, i Carabinieri della locale Tenenza, unitamente ai colleghi della Compagnia di Intervento Operativo di Bari, hanno tratto in arresto in flagranza di reato un cittadino rumeno di 26 anni, TUDOR Marius Florinel, con le gravi accuse di maltrattamenti contro familiari e sequestro di persona.

Su disposizione della Centrale Operativa della Compagnia di Manfredonia, una pattuglia della Tenenza di Vieste è intervenuta presso una “braceria” di Vieste, dove era stato segnalato un individuo che, armato di coltello, aveva minacciato alcuni dipendenti. Giunti immediatamente sul posto, ai militari veniva confermato che poco prima una dipendente era stata portata via con la forza e sotto la minaccia di un coltello dal suo ex compagno, del quale veniva però fornita solo una sommaria descrizione. I Carabinieri si sono quindi immediatamente attivati nella ricerca dei due, imbattendosi poco dopo in una giovane donna rumena che, ancora visibilmente scossa, riferiva loro di essere appena riuscita a sfuggire al proprio sequestratore. La ragazza raccontava quindi che circa un’ora prima, nel rientrare nella propria stanza, occupata insieme ad una collega sopra al ristorante, aveva notato la porta d’ingresso socchiusa, e che erano spariti i documenti. Tale circostanza l’aveva preoccupata, facendole subito sospettare che c’entrasse in qualche modo il proprio ex fidanzato, TUDOR Marius Florinel, dal quale si era recentemente lasciata per il suo carattere irascibile e violento. Ed infatti, all’improvviso il TUDOR Marius, dopo aver sfondato con un calcio la porta della stanza, l’aveva afferrata per i capelli e, minacciandola con un grosso coltello da cucina, l’aveva trascinata fuori, lasciando all’interno la sola sua coinquilina in preda al terrore. Si erano così incamminati per circa 200 metri lungo una strada di campagna, sino ad una baracca abbandonata, dove l’aveva costretta ad entrare. A questo punto però, il TUDOR, allarmato dall’avvicinarsi delle sirene delle pattuglie dei Carabinieri, dopo averla minacciata di morte affinché non chiedesse aiuto, si era distratto nel tentativo di barricare gli accessi, e lei ne aveva approfittato per fuggire, andando infine incontro ai militari che stavano pattugliando i paraggi.

Un’altra squadra di Carabinieri, che intanto aveva proseguito le ricerche, era riuscita a rintracciare il fuggiasco presso una stazione di servizio, con ancora addosso il coltellaccio usato poco prima.

L’immediata attività di indagine, espletata anche attraverso l’escussione di tutte le persone presenti ed informate sui fatti, in merito non solo ai fatti della serata stessa bensì anche per le violenze precedenti, ha così consentito in brevissimo tempo ai Carabinieri di Vieste di acclarare la veridicità e concretezza di importanti elementi di colpevolezza a carico di TUDOR, che è quindi stato tratto in arresto con le gravi ipotesi di reato di sequestro di persona e maltrattamenti contro familiari.

Al termine delle formalità l’uomo è stato portato al carcere di Foggia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

 

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