I Carabinieri della Compagnia di Manfredonia, anche a seguito degli ultimi fatti di sangue recentemente verificatisi nel territorio di Vieste, hanno effettuato nell’ambito del territorio di competenza, e in particolare in quello ricadente nella giurisdizione della dipendente Tenenza di Vieste, un vasto servizio a largo raggio unitamente ai militari della Compagnia di Intervento Operativo e del Supporto Arma Territoriale dell’11° Reggimento “Puglia”, già stanziati nell’area a supporto dell’Arma territoriale, e con il fondamentale contributo dei Carabinieri degli Squadroni Eliportati Cacciatori di “Calabria, Sicilia e Sardegna”, dando corso sin dall’alba ad un’intensa attività di controllo e perquisizione nei confronti di numerosi e diversificati obiettivi.
Nel corso di tali operazioni, a Vieste, dove era concentrata la maggior parte degli obiettivi, sono stati arrestati due pregiudicati, mentre un altro pregiudicato è stato arrestato in Manfredonia.
In particolare, i Carabinieri hanno sottoposto a perquisizione anche l’abitazione del 28enne pregiudicato VARIO Fabio. Nel corso delle operazioni, estese anche alle pertinenze della casa, all’interno del garage attiguo all’immobile è stato rinvenuto, ben nascosto, un ordigno esplosivo artigianale del peso di 320 grammi, sul quale verranno ora effettuati accertamenti tecnici. Grazie agli Artificieri del Comando Provinciale di Bari si è intanto potuto verificare che si trattava di un ordigno esplosivo improvvisato del tipo “bomba carta”, dagli effetti, per tipo e quantità di esplosivo, micidiali, del tipo di quelli purtroppo noti per l’impiego soprattutto nelle estorsioni e nei danneggiamenti a negozi e attività varie. Alla luce di quanto tecnicamente documentato dagli artificieri dell’Arma, a conclusione degli accertamenti, VARIO Fabio, già noto per una rapina aggravata commessa a Milano e poi per evasione, è stato quindi dichiarato in arresto per detenzione di esplosivo e tradotto presso il carcere di Foggia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Nel corso delle altre attività, protrattesi per l’intera mattinata, altri uomini dell’Arma, sempre a Vieste, sulla spiaggia ove avevano esteso i controlli, hanno rintracciato un pregiudicato 34enne napoletano gravato da un ordine di esecuzione per la carcerazione. Condotto in caserma per gli accertamenti, si è potuto verificare che l’uomo, tra l’altro gravato da numerosi precedenti penali e di polizia per reati commessi nel napoletano, luogo di origine e residenza, trasferitosi a Vieste per il periodo estivo, era colpito da un ordine di carcerazione per il reato di evasione dalla misura degli arresti domiciliari cui era sottoposto in quel luogo nell’anno 2013. Al termine delle formalità, il soggetto è quindi stato sottoposto -al momento in Vieste- alla misura della detenzione domiciliare definitiva per un residuo pena pari ad un anno di reclusione, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
A Manfredonia invece, i Carabinieri hanno rintracciato, sempre nel corso dei controlli estesi sul territorio dell’intera Compagnia, il pluripregiudicato 53enne DIAFERIO Vincenzo, che vanta un curriculum criminale di assoluta pericolosità, con precedenti per furti, rapine, estorsioni, tentato omicidio ed altri reati. Anche il DIAFERIO è risultato destinatario di un provvedimento dell’Autorità Giudiziaria, questa volta di Prato, per il quale, al termine degli accertamenti, è stato dichiarato in arresto su ordine di esecuzione per la carcerazione emesso da quel Tribunale per una truffa aggravata commessa nel centro toscano nel 2007. Nello specifico, il pregiudicato di Manfredonia si era reso responsabile di quella che viene definita “truffa dello specchietto” ai danni di un cittadino. Anche DIAFERIO è stato accompagnato dagli uomini dell’Arma presso il carcere di Foggia, dove deve espiare un residuo definitivo pari a nove mesi di reclusione con versamento di una multa pari a 1.000 euro.
Proseguono le attività sul territorio.
Nella serata di ieri i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile del NORM e della Stazione di Cerignola hanno arrestato due cittadini nigeriani di 22 e 30 anni, entrambi clandestini sul territorio nazionali e dimoranti presso l’accampamento di Borgo Mezzanone, situato in prossimità del C.A.R.A..
I due uomini, con la complicità di altri due connazionali che sono per ora riusciti a far perdere le proprie tracce, verso circa le 19.00 hanno circondato un uomo di nazionalità rumena che, a borgo Tressanti, si trovava al volante della propria Seat Cordoba, fermo a bordo strada in attesa che il proprio datore di lavoro gli desse indicazioni circa alcuni impegni per la giornata successiva, e dopo averlo trascinato a forza fuori dal mezzo e percosso, si sono impossessati dell’autovettura dileguandosi verso borgo Mezzanone.
La vittima ha immediatamente allertato il 112 e dopo pochi minuti è stato raggiunto da due equipaggi dell’Aliquota Radiomobile e della Stazione, a cui ha raccontato l’accaduto. Acquisite le prime dichiarazioni dalla vittima, relative soprattutto all’abbigliamento indossato dai rapinatori e alla descrizione dei loro tratti, avendo intuito che gli stessi potessero provenire proprio da borgo Mezzanone, e in particolare dalla baraccopoli a ridosso del C.A.R.A., i militari vi si sono recati perlustrando attentamente la zona. Durante queste fasi, all’improvviso, i militari si sono imbattuti in una Fiat Panda che, alla loro vista, ha effettuato una brusca inversione di marcia dandosi alla fuga. L’inseguimento che ne è subito nato è poi terminato con la fuoriuscita di strada della Panda e la fuga a piedi la campagne circostanti dei due occupanti, che sono però stati raggiunti dai Carabinieri e, al termine di una violenta colluttazione, bloccati e ammanettati.
La Fiat Panda sulla quale viaggiavano i due malfattori è risultata essere provento di furto, perpetrato nel mese di aprile a Bisceglie, ed è stata pertanto restituita al legittimo proprietario. I due, invece, sono stati riconosciuti come gli autori della rapina commessa poco prima, e sono quindi stati dichiarati in arresto.
Su disposizione del P.M. di turno gli arrestati, entrambi irregolari sul territorio nazionale, sono stati rinchiusi nel carcere di Foggia. Risponderanno di rapina aggravata, ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale.
Ancora una volta l’attenzione dell’Arma verso una porzione di territorio tanto “problematica” è risultata decisiva. La presenza costante delle pattuglie in perlustrazione, non solo in borgo Mezzanone, ma in tutta la fascia di campagne tra Foggia, Manfredonia e Cerignola, Ha infatti permesso la tempestiva efficacia dell’intervento.
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