RAPINA IN UN BAR, MA VIENE SUBITO ARRESTATO

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Era il pomeriggio di sabato scorso quando al 112 era stata segnalata una rapina appena commessa ai danni di un bar di Margherita di Savoia. Intervenuta immediatamente una pattuglia della locale Stazione, si era constatato come poco prima un uomo, travisato e armato di coltello, fosse entrato all’interno dell’esercizio pubblico e, dietro la minaccia dell’arma, si fosse fatto consegnare circa 200 euro dal titolare dell’esercizio commerciale per poi dileguarsi a bordo di un’Audi A3. Gli investigatori della Stazione margheritana, con la supervisione della Compagnia di Cerignola, avevano poco dopo saputo del furto di un’Audi A3 avvenuto poco prima della rapina. Dalla visione delle immagini i militari sono quindi riusciti ad identificare in DI PACE IGNAZIO cl. 78 l’uomo che, avvicinatosi ad un avventore di un ristorante, gli aveva sfilato dalla giacca le chiavi dell’auto, impossessandosene. Il malfattore, pluripregiudicato del posto, già noto alle Forze dell’Ordine anche per reati della stessa natura, è risultato essere il primo indiziato per la rapina al bar. Per tutto il pomeriggio e la serata di sabato i militari, quindi, hanno cercato l’uomo, che però sembrava essere scomparso, fino a quando, durante la nottata di domenica, non è stato rintracciato nei pressi del pronto soccorso dell’ospedale di Barletta, ancora a bordo dell’Audi rubata nel pomeriggio precedente. Il delinquente, che aveva ancora indosso gli stessi abiti indossati durante la rapina al bar, dopo che, all’interno dell’auto, è anche stato ritrovato un coltello perfettamente coincidente con quello utilizzato dal rapinatore, non ha potuto far altro che ammettere le proprie responsabilità.

Indagine lampo, dunque, quella egregiamente condotta dai Carabinieri della Stazione di Margherita di Savoia, coordinati dalla Compagnia di Cerignola, che in poche ore sono riusciti ad assicurare alla giustizia un rapinatore.

L’uomo, sottoposto a fermo di indiziato di delitto, è stato rinchiuso nel carcere di Trani. Risponderà dei reati di furto aggravato e rapina a mano armata.

 

Nel pomeriggio di venerdi, a San Ferdinando di Puglia, i Carabinieri della Compagnia di Cerignola hanno tratto in arresto MONOPOLI LUIGI, cl. ’82, incensurato del posto, per detenzione abusiva di armi e ricettazione.

L’uomo, che più volte nelle ultime settimane aveva minacciato lo zio per questioni di carattere economico, era stato segnalato dal parente, minacciato addirittura con un fucile. I Carabinieri della Stazione di San Ferdinando, coadiuvati da quelli dell’Aliquota Radiomobile del NORM di Cerignola, per scongiurare più gravi conseguenze sono immediatamente intervenuti presso l’abitazione del Monopoli, il quale, alla vista dei militari, si è improvvisamente dato alla fuga nelle campagne circostanti. Dopo svariate centinaia di metri di inseguimento a piedi l’uomo è stato raggiunto e bloccato dai militari che, nel perquisirlo, gli trovavano indosso un coltello a scatto e 6 cartucce per fucile. Estesa la perquisizione anche all’abitazione ed a tutte le pertinenze della stessa, in un ricovero di attrezzi è stato rinvenuto il fucile, risultato essere oggetto di un furto perpetrato nel 2004 a Cerignola, arma perfettamente compatibile con le cartucce cal. 12 che l’uomo aveva indosso.

Monopoli, su disposizione del P.M. di turno, nonostante incensurato, proprio per la gravità del fatto è stato rinchiuso nel carcere di Foggia.

 

Week end di controlli nella bassa daunia, e più in particolare nel territorio di competenza della Compagnia Carabinieri di Cerignola, che hanno portato all’arresto di cinque persone, sia colte nella flagranza del reato che in esecuzione di specifici provvedimenti del Giudice.

A Cerignola i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile del NORM hanno tratto in arresto CAPUTO VINCENZO, cl. ’67, pregiudicato cerignolano, per evasione dagli arresti domiciliari. L’uomo, recentemente condannato a sei anni di reclusione perché, nel marzo dello scorso anno, dopo una banale lite in un ristorante, e dopo essere stato allontanato dal proprietario dello stesso, vi aveva fatto ritorno armato e aveva colpito con un colpo di pistola al collo proprio l’uomo che lo aveva allontanato, è stato sorpreso all’esterno della propria abitazione. Su disposizione del P.M. di turno Il Caputo è stato risottoposto agli arresti domiciliari.

A finire in manette, poi, sempre a Cerignola e sempre ad opera degli uomini dell’Aliquota Radiomobile del NORM, sono stati MISURIELLO LUCIANO, cl. ’77, e CROCE GIUSEPPE, cl. ’93, entrambi di Zapponeta, il primo pregiudicato mentre il secondo incensurato. I due, a cui i militari avevano intimato l’alt dopo averli sorpresi nei presi di una zona nota per lo spaccio di stupefacenti, si sono dati a repentina fuga, venendo poi bloccati dagli militari. Sottoposti a perquisizione, gli stessi sono stati trovati in possesso di un piccolo quantitativo di marijuana, ragione per la quale al Croce, autista dell’autovettura, è anche stata ritirata la patente e deferito per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. I due, che dovranno rispondere del reato di resistenza a pubblico ufficiale, su disposizione del P.M. di turno sono stati sottoposti agli arresti domiciliari.

I Carabinieri della Stazione di Cerignola hanno notificato un provvedimento di revoca della misura degli arresti domiciliari con contestuale ripristino della misura in carcere a CLEMENTE MATTEO, cl. ’95. Il ragazzo, nonostante la giovane età, già ai domiciliari da circa un anno, da quando era stato colto all’interno della propria abitazione con circa 15 grammi di cocaina che stava dividendo in dosi per venderle a cinque assuntori che attendevano nel salotto della propria abitazione, diventata un vero e proprio market della droga, nonostante la misura cautelare nelle settimane scorse era stato nuovamente arrestato per spaccio di stupefacenti. Il Giudice, quindi, concordando con la tesi investigativa degli uomini dell’Arma, secondo i quali gli arresti domiciliari non garantivano la non reiterazione del medesimo reato, ha ripristinato per il Clemente la custodia cautelare in carcere. Il giovane, quindi, è stato associato presso la Casa Circondariale di Foggia.

A San Ferdinando di Puglia, invece, i militari della locale Stazione hanno arrestato DASCOLI CLAUDIO, cl. ’85, pregiudicato del posto. Anche nel suo caso i Carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di aggravamento della misura della detenzione domiciliare a cui il Dascoli era sottoposto per una rapina commessa nel 2015. I militari hanno infatti accertato che nelle settimane precedenti il Dascoli, beneficiando di un permesso per recarsi in ospedale, ne aveva approfittato per andarsene in giro a fare tutt’altro. Gli uomini dell’Arma, quindi, segnalato il malfattore al Giudice di Sorveglianza per la grave violazione in cui era incorso, hanno ottenuto dal Giudice la revoca del beneficio, con contestuale ripristino della misura carceraria. Dascoli, quindi, espletate le formalità di rito, è anch’egli stato rinchiuso nel carcere di Foggia.

 

 

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