VINCENZO D’AMBROSIO, nato a Lucera il 18-1-1890, trascorse in Deliceto la sua fanciullezza. A questo paese il poeta rivolse continuamente il memore pensiero nelle sue poesie.
Studiò prima a Trani, poi a Napoli ed infine alla Università di Bari dove si laureò in legge. A Deliceto sposò la nobildonna Rachele de Maio, dalla quale ebbe quattro figli.
Frequentò i corsi all’Accademia militare di Parma e di Brescia divenendo ufficiale. Combatté la prima Guerra Mondiale, fu fatto prigioniero e fu due volte ferito. Dopo aver servito la Patria, ritornò a Roma.
Venuto alla scuola del sacrificio, egli trovò conforto nella poesia sublimata da un’alta fede in Dio. A diciassette anni compose la sua prima lirica, in morte del suo caro genitore.
Oltre al volume in prosa:” Aspetti economici dell’Africa Orientale”, più interessante è stata la sua produzione poetica:”Voci”; ”Foglie nella tempesta”; “Quando l’anima canta”; “Preludio”; “L’isola e gli uomini”; “Nella bufera”; Primule e Crisantemi”; “Il pozzo” e molte altre.
In ultimo pubblicò:”L’ultimo che asservì Satana”, la vita cioè di San Gerardo Maiella con prefazione dell’illustre Piero Bargellini.
La sua opera poetica valse numerosi ed insigni riconoscimenti, infatti vinse numerosi premi di poesia: “Sicilia”, “Terzaroli”, “Isolabella”, “Paestu”, “Omnia”, “città di Atene”, “G. Leopardi”, ecc.
Morì a Roma il 10 maggio del 1965.